Shakespeare nel Parco è un festival multi-disciplinare che coinvolge varie forme di espressione, vari formati, varie arti performative. Oltre agli spettacoli teatrali tratti dalle opere di Shakespeare, abbiamo organizzato:
– Conferenze e lectio magistralis di teatranti e studiosi di altissimo livello. Sono stati nostri ospiti: Moni Ovadia, Luigi Musati, Cesare Catà, Nadia Fusini, Emanuele Coccia, Piero Boitani;
– Concerti Musicali in collaborazione con il Conservatorio Pergolesi di Fermo e l’artista Lucio Matricardi;
– Proiezioni di film all’aperto in collaborazione con la Sala Degli Artisti di Fermo.
Shakespeare nel Parco è un festival che guarda in primis ai giovani, per i quali le arti performative dal vivo possono essere e saranno sempre di più una vera e propria novità, abituati come sono agli schermi. A tal proposito, abbiamo organizzato:
– Spettacoli a tema per bambini;
– Laboratori di recitazione per bambini in collaborazione con Mus-e Italia Onlus; – Lezioni e presentazioni nei licei e nelle scuole superiori del Fermano;
– Assoluta gratuità di tutte le iniziative, compresi gli spettacoli, per tutti coloro che avessero 18 anni o meno.
Shakespeare nel Parco è un festival che vuole coinvolgere la cittadinanza tutta, abbattendo le distinzioni di reddito, perché l’arte e la cultura devono essere e rimanere accessibili a tutti, non solo a chi può permetterselo:
– Abbiamo offerto la maggior parte degli eventi (conferenze, concerti, proiezioni) a titolo gratuito per tutti, non solo per i ragazzi;
– Abbiamo tenuto i prezzi dei biglietti degli spettacoli a pagamento molto bassi rispetto alla media, anche laddove i nomi fossero di peso (come Alessandro Haber nella scorsa edizione);
– Abbiamo stabilito importanti riduzioni, prezzi degli abbonamenti molto convenienti, scontistica particolare per varie associazioni e categorie; – Abbiamo organizzato anche eventi spot, happening di teatro dal vivo per le vie della città, a beneficio dei turisti e della cittadinanza tutta;
– Abbiamo coinvolto numerosi cittadini nella selezione di uno degli spettacoli delle scorse edizioni, come descritto di seguito.
Shakespeare nel Parco sostiene e promuove gli artisti e i teatranti locali e non solo, anche quelli giovani e meno conosciuti:
– Organizziamo, fin dalla prima edizione, un bando su scala nazionale per la selezione di uno spettacolo di o da Shakespeare, a cui assegniamo una delle serate teatrali del festival e un generoso contributo di 2000 euro: inutile dire che iniziative di questo tipo sono molto rare nel panorama teatrale italiano, soprattutto per quanto riguarda gli artisti non conosciuti. Questa iniziativa ha avuto un grandissimo riscontro: ci sono arrivate centinaia di proposte da tutta Italia, che abbiamo selezionato anche grazie al contributo di una giuria popolare (gli “Osservanti”) su base volontaria, che potesse dare un giudizio dal punto di vista dello spettatore medio e non solo da quello degli addetti ai lavori. E’ anche questo un bel modo di coinvolgere la cittadinanza nell’organizzazione del festival, in modo che questo possa esser sentito come proprio da sempre più persone e non solo da parte degli organizzatori. – Inutile dire che, data la quantità di iniziative già descritte e la dimensione multidisciplinare di cui sopra, un progetto del genere promuove per antonomasia e in modo del tutto naturale artisti locali, anche giovani e poco conosciuti.
Shakespeare nel Parco vuole creare ricchezza laddove è organizzato:
– Abbiamo organizzato, di concerto con l’amministrazione fermana, un buono sconto tramite voucher consegnato a chiunque partecipasse agli eventi ed utilizzabile per un mese: l’iniziativa è stata accolta con entusiasmo da tutti gli
esercenti di Fermo, negozi e locali di ogni tipo. Questo ha permesso a tali esercizi commerciali di aumentare il proprio giro di affari in un periodo, quello estivo, in cui avventori e turisti sarebbero naturalmente attratti più dalla costa che dal centro città;
– Abbiamo ovviamente anche sempre coinvolto il più possibile gli esercenti del posto, indirizzando i nostri ospiti verso strutture ricettive e ristoranti locali; – E’ facile immaginare come una maggiore grandezza e un’attrattività nazionale del festival potenzierebbero enormemente tali effetti benefici a livello economico.
Shakespeare nel Parco vuole essere un festival “pop”:
– E’ ovvio che gli spettacoli di/da Shakespeare sono raramente proposti in formato originale (quasi sempre troppo lungo e inadatto all’odierna sensibilità degli spettatori). Si tratta di spettacoli riadattati, tagliati,
immaginati e diretti in chiave moderna e accattivante. Questo non vuol dire assolutamente perdere la sostanza e la purezza dei messaggi e delle tematiche del bardo, che rimangono immortali e ferocemente attuali, proprio perché riguardano la condizione umana, le nostre pulsioni ed emozioni più ataviche, i nostri difetti. Tutto ciò era attuale nel 1600 e lo sarà sempre, anche fra mille anni, magari vivendo su Marte;
– Siamo consapevoli che lo spettatore medio al giorno d’oggi non è attratto dal teatro di prosa, tantomeno da Shakespeare, ma siamo anche sicuri di poter invertire questa tendenza. Il problema è solo portarli a teatro: una volta entrati, ne usciranno cambiati e convinti che una serata a teatro possa essere divertente ed emozionante quanto e più di qualunque altra alternativa; – Pop non significa di qualità artistica e culturale più bassa: tutt’altro. Pop significa più vicino alla sensibilità dei tempi.